I terroristi islamici continueranno a colpire? E in che modo? Quali i rischi sul fronte della criminalità organizzata e dell'immigrazione? Sono queste le domande che...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I due autori rispondono alle domande nel libro dal titolo "Siamo davvero sicuri?" (edizioni Laurus Robuffo), attraverso una serie di interviste ai vertici della sicurezza italiana - dal ministro dell'Interno Marco Minniti al capo della Polizia Franco Gabrielli fino all'ex procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti -, a sociologi, psicologi, tra i quali il professore della Luiss Alessandro Orsini, che smonta i luoghi comuni sulla sicurezza, lo psichiatra e psicoanalista Sarantis Thanopulos, che analizza la mente dei terroristi, il docente universitario di demografia Gian Carlo Blangiardo, docente universitario di demografia, che analizza il rapporto sicurezza-immigrazione, l'esperto statunitense John Horgan, che affronta il fenomeno dal punto di vista internazionale, il segretario del Silp-Cgil Daniele Tissone, che delinea il ruolo delle forze di polizia.
«Oggi nessun nessun Paese può considerarsi totalmente al sicuro dalla minaccia terroristica - dice a Montebove e Marchisella il ministro Minniti - e questo perché il livello di prevedibilità degli attentati è via via diminuito nel tempo fino ad arrivare a quello che definisco rischio a prevedibilità zero».
«Dobbiamo essere consapevoli - sottolinea invece nell'intervista Gabrielli - che viviamo all'interno di una minaccia terroristica, insidiosa e duratura».
Il libro delinea un quadro sul razzismo, ma anche sulla criminalità organizzata e i suoi affari. A questo proposito, il dialogo è con l'ex procuratore nazionale Roberti che si sofferma sulla forza della 'Ndrangheta, che oggi è rispetto al passato. Mentre «Cosa nostra e camorra stanno tentando di riappropriarsi degli spazi perduti, in Italia e all'estero, soprattutto sul piano finanziario e imprenditoriale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero