«Lavorare con i giovani registi mi è sempre piaciuto, tanto più perché poi alcuni da emergenti sono diventati grandi registi, come Bernardo Bertolucci,...
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Un film tratto dal romanzo di Lorenzo Marone «La tristezza ha il sonno leggero», diretto da Marco Mario De Notaris. Oltre 130 film e tanti premi, il segreto di questa carriera è «l’entusiasmo e la passione che metto in un lavoro che amo profondamente - sottolinea - anche se devo dire che non è facile in Italia lavorare per una donna della mia età». Le resta il rammarico per due film che avrebbe voluto interpretare: “Il Giardino dei Finzi Contini” con il ruolo “rubatole” all’ultimo da Dominque Sanda («quando me lo disse Dominque, mi venne un coccolone») e “La ragazza di Bube”, di Comencini. Una riflessione anche sul movimento di denuncia #MeToo: «In passato c’è stata una verità sottaciuta anche per colpa di noi donne - afferma - per le nostre paure, compresa quella di essere condannate dalla vita stessa. Però bisogna andarci piano». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero