Morto a 89 anni l'attore canadese Shane Rimmer, interprete di tre film della serie di James Bond

Roger Moore e Shane Rimmer
E' morto nello Hertfordshire (Inghilterra) a 89 anni l'attore canadese Shane Rimmer, interprete di un centinaio di film con titoli memorabili passati alla storia del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
E' morto nello Hertfordshire (Inghilterra) a 89 anni l'attore canadese Shane Rimmer, interprete di un centinaio di film con titoli memorabili passati alla storia del cinema, tra cui tre della serie di James Bond. Nato il 28 maggio 1929 a Toronto, in Canada, si era trasferito alla fine degli anni '50 a Londra per iniziare la carriera di attore televisivo e cinematografico. Rimmer ha recitato in tre film dell'Agente 007 di grande successo: «Si vive solo due volte» (1967), «Una cascata di diamanti» (1971) e «La spia che mi amava» (1977). È apparso in tre diversi ruoli in «Superman» (1978), «Superman II» (1980) e «Superman III» (1983). È stato interprete di grandi film come «Il dottor Stranamore» (1964), «Guerre stellari» (1977), «Giulia» (1977), «Reds» (1981), «Gandhi» (1982) e «La mia Africa» (1985). Importante è stata anche la carriera televisiva dell'attore canadese, il quale è comparso in serie televisive di culto come «Doctor Who» e «Spazio 1999». In Gran Bretagna Rimmer è soprattutto associato alla voce del pilota di astronavi Scott Tracy in «Thunderbirds», la serie televisiva inglese di genere fantascientifico andata in onda tra il 1964 ed il 1965 e interpretata da marionette, frutto di una tecnologia chiamata Supermarionation.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero