Sfida live tra Rai Radio 1 e Rai Radio 2 venerdì sera. A Stereonotte a partire dall'1.30 un gigante del jazz: Enrico Rava, 78 anni, trombettista, band leader e...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il format è sempre lo stesso che ne ha decretato il grande successo: tutta la musica dal vivo più bella e attuale, raccontata dalle voci esperte di Carolina Di Domenico e Pier Ferrantini, nel luogo non convenzionale della radio, dove gli ascoltatori possono incontrare i loro artisti preferiti in concerti intimi, scrivendo a radio2live@rai.it e attendendo conferma.
«Stereonotte è una luce in mezzo a tutto il buio che c’è intorno, come i dischi che hanno illuminato la mia infanzia»”: saluta così gli ascoltatori Enrico Rava, ospite di Silvia Boschero, nel lungo musictalk trasformato in una lectio magistralis sulla storia del jazz. Tra i brani che Rava e Diodati eseguiranno dal vivo nello studio live di Stereonotte: “Diva”, “Happy Shame”, “F-Express” e “Space Girl, scritta per AstroSamantha: «Mi ha emozionato l’idea di questa prima donna italiana nello spazio e mia moglie mi ha suggerito il titolo».
56 anni di carriera e 50 dall’esperienza del ’68: «Io sono uno di quelli che pensano che la musica non c’entri nulla con la politica, ma nel ’68 anche io sono rimasto coinvolto, anche perché il cosiddetto free jazz veniva visto come la musica della rivoluzione e il jazz ortodosso come la musica della reazione. Le conseguenze furono paradossali: a Umbria Jazz, Count Basie non riuscì ad esibirsi perché c’era un gruppo che si chiamava “Senza tregua” e aveva diffuso i volantini con la frase “Non vogliamo Count Basie perché è un servo della Cia”. Per far suonare Chet Baker, “colpevole” di essere uno sfruttatore dei neri, dovette salire sul palco Elvis Jones che prese il microfono per dire “Ragazzi, questo è uno di noi».
Enrico Rava annuncia il prossimo progetto discografico con il funambolo dell’elettronica degli ultimi anni, Matthew Herbert, e con Giovanni Guidi al pianoforte: «L’ultima grande innovazione sul linguaggio è stata quella di Ornette Coleman e stiamo parlando del 1959. Vedo nell’elettronica una delle possibili vie di scampo per il jazz»
Foto, video e contributi extra su www.raiplayradio.it.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero