La sfida live di Radio Rai: su Radio 2 gli Selton, a Radio 1 Stereonotte Enrico Rava

enrico rava
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Mercoledì 10 Gennaio 2018, 20:02 - Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 15:41
Sfida live tra Rai Radio 1 e Rai Radio 2 venerdì sera. A Stereonotte a partire dall'1.30 un gigante del jazz: Enrico Rava, 78 anni,  trombettista, band leader e “guru” per diverse generazioni di musicisti, sarà accompagnato,  da Francesco Diodati, vincitore, per quattro anni consecutivi del referendum della rivista JazzIt nella categoria miglior chitarrista. Prima invece nella sala B di via Asiago, dalle 21  in diretta su Radio 2, concerto dei Selton. Dopo il ritiro di Ricardo Fishman, sono  Daniel Plentz, Ramiro Levy e Eduardo Stein Dechtiar a portare avanti l'allegria dei ritmi jazz, pop e folk di Porto Alegre nel nuovo disco Manifesta Tropicale.

Il format è sempre lo stesso che ne ha decretato il grande successo: tutta la musica dal vivo più bella e attuale, raccontata dalle voci esperte di Carolina Di Domenico e Pier Ferrantini, nel luogo non convenzionale della radio, dove gli ascoltatori possono incontrare i loro artisti preferiti in concerti intimi, scrivendo a radio2live@rai.it e attendendo conferma. I concerti sono a ingresso libero per un numero limitato di persone, fino ad esaurimento dei posti disponibili.  Il concerto dei Selton a ‘Radio2 live’ sarà anche in streaming su radio2.rai.it, fruibile sulla app di RaiPlay Radio, in diretta su Facebook e con contenuti speciali anche su Twitter e Instagram.






«Stereonotte è una luce in mezzo a tutto il buio che c’è intorno, come i dischi che hanno illuminato la mia infanzia»”: saluta così gli ascoltatori Enrico Rava, ospite di Silvia Boschero, nel lungo musictalk trasformato in una lectio magistralis sulla storia del jazz.
Tra i brani che Rava e Diodati eseguiranno dal vivo nello studio live di Stereonotte: “Diva”, “Happy Shame”, “F-Express” e “Space Girl, scritta per AstroSamantha: 
«Mi ha emozionato l’idea di questa prima donna italiana nello spazio e mia moglie mi ha suggerito il titolo».

56 anni di carriera e 50 dall’esperienza del ’68:
«Io sono uno di quelli che pensano che la musica non c’entri nulla con la politica, ma nel ’68 anche io sono rimasto coinvolto, anche perché il cosiddetto free jazz veniva visto come la musica della rivoluzione e il jazz ortodosso come la musica della reazione. Le conseguenze furono paradossali: a Umbria Jazz, Count Basie non riuscì ad esibirsi perché c’era un gruppo che si chiamava “Senza tregua” e aveva diffuso i volantini con la frase “Non vogliamo Count Basie perché è un servo della Cia”. Per far suonare Chet Baker, “colpevole” di essere uno sfruttatore dei neri, dovette salire sul palco Elvis Jones che prese il microfono per dire “Ragazzi, questo è uno di noi».

Enrico Rava annuncia il prossimo progetto discografico con il funambolo dell’elettronica degli ultimi anni, Matthew Herbert, e con Giovanni Guidi al pianoforte:
«L’ultima grande innovazione sul linguaggio è stata quella di Ornette Coleman e stiamo parlando del 1959. Vedo nell’elettronica una delle possibili vie di scampo per il jazz» 

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