«Andare oltre la verità: il cinema è finto ma se bene fatto sembra vero. E spetta poi alla sensibilità di ciascuno che esce dalla sala completarlo. E io...
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Il regista, attualmente sul set blindatissimo di Natale in casa Cupiello (su Rai Uno in autunno), non ha potuto anticipare nulla sul progetto se non che è in corso, ma si è soffermato su Il cattivo poeta che lo vede nei panni di Gabriele D’Annunzio e arriverà in sala il 5 novembre: «In un’epoca in cui crediamo di essere moderni e a stento siamo contemporanei, leggere i classici è doveroso. Questi miti sono di un’attualità impressionante. Cosa c’è di più utile della poesia? Durante il periodo di chiusura totale - che mi rifiuto di chiamare lockdown - a chi mi chiedeva consigli su attività da fare consigliavo di leggere una poesia al giorno. Ungaretti, Pascoli, Saba… insomma tutti quelli che a scuola non sopportavate, riscopriteli. Perché nella poesia - come nel cinema - c’è il naufragio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero