Ventiquattro premi. Sono quelli che ha vinto finora “Senza occhi, mani e bocca”, il corto di Paolo Budassi appaludito al Festival di Cannes nel maggio scorso,...
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Romano, 44 anni, filmaker appassionato, fotografo, montatore, grafico e regista della sala tv del messaggero.it, Budassi ha raccontato una storia dura e potente di pedofilia ispirata alla cronaca, protagonista una giovane senzatetto che ha perso la parola in seguito a un incidente di bicicletta avvenuto quando era piccola. Tolta alla madre, sballottata da una casa famiglia all’altra, finisce sulla strada dove un’assistente sociale (l’attrice Monia Rosa) si prenderà cura di lei e la aiuterà a far riemergere dal suo passato l’episodio di violenza che aveva segnato la sua vita. Un tema di straordinaria attualità, dunque, alla luce dei titoli che in questi giorni si susseguono sulle prime pagine dei giornali e sulle home page dei siti. Trattato da Budassi con un linguaggio visionario e poetico, questo tema trascende la cronaca per conquistare piena dignità cinematografica.
“Senza occhi, mani e bocca” è la sesta regia di Budassi che è stato allievo ai corsi di sceneggiatura di Camilleri, Pirro e Cerami e discepolo del grande operatore di Visconti e De Sica Nino Cristiani. Attualmente sta scrivendo la sceneggiatura di un nuovo corto. Sempre su un tema ispirato alla cronaca, a sfondo sociale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero