Da Beethoven a Poulenc: sonate per flauto, fagotto e pianoforte il 10 aprile all'Auditorium

Andrea Oliva
Sono Andrea Oliva e Andrea Zucco, rispettivamente primo flauto e primo fagotto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, insieme al pianista Enrico...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sono Andrea Oliva e Andrea Zucco, rispettivamente primo flauto e primo fagotto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, insieme al pianista Enrico Pace, i protagonisti del nuovo appuntamento della Stagione da camera dell’Accademia mercoledì 10 aprile (alle ore 20.30 Sala Sinopoli, Auditorium Parco della Musica). In programma alcune delle composizioni più importanti della letteratura musicale dedicata alle ance (la sottile linguetta mobile la cui vibrazione fa suonare gli strumenti a fiato): la Sonata op. 168 di Camille Saint-Saëns, ultima delle tre sole composizioni dedicate dal compositore francese agli strumenti a fiato e la Sonata per flauto e pianoforte di Prokofiev, opera fondamentale per la letteratura flautistica, scritta nel 1943 ad Alma-Ata (Asia centrale), composta con lo scopo di amalgamare fra di loro i timbri dei due strumenti in un gioco di sonorità con un’articolazione di evidente linea classicheggiante.


In programma anche la Romance op. 62 di Edward Elgar, inizialmente per orchestra e poi arrangiata nella versione per pianoforte, eseguita dal fagottista inglese Edwin F. James sotto la direzione dello stesso Elgar nel 1911 e la Sonata per flauto e pianoforte di Francis Poulenc eseguita per la prima volta a Strasburgo nel 1957, con Poulenc al pianoforte e Jean-Pierre Rampal al flauto, che presenta chiari riferimenti estetici ai Dialoghi delle Carmelitane, fortunata opera dello stesso autore composta nello stesso periodo ed eseguita per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano. Il Trio per flauto, fagotto e pianoforte WoO37 opera postuma di Beethoven, infine, risale al periodo giovanile ed è dedicata al conte Friedrich Von Westerholt, un fagottista dilettante, a sua figlia e a suo figlio, che suonavano rispettivamente pianoforte e flauto.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero