Rezza e Mastrella: «Samp, il nostro film avrà un'uscita non convenzionale»

Antonio Rezza e Flavia Mastrella
«Noi del mercato ce ne freghiamo. Come artisti facciamo i film, come produttori di noi stessi impediamo che i nostri film escano». Dopo il passaggio alla Mostra di...

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«Noi del mercato ce ne freghiamo. Come artisti facciamo i film, come produttori di noi stessi impediamo che i nostri film escano». Dopo il passaggio alla Mostra di Venezia, come evento speciale delle Giornate degli Autori, il film Samp della coppia Antonio Rezza e Flavia Mastrella sta girando l’Italia di festival in festival (questa domenica a Le vie del cinema, a Milano): «Siamo tornati al cinema con un film fortemente politico e ideologico – ha detto Rezza, nel 1996 già autore con Mastrella del surreale Escoriandoli – ma dopo tanti anni ritroviamo il cinema più malato di prima. L’indipendenza è vista come un virus: la voglia di fare le cose per se stessi, e non per chi le vende, ormai è considerata una malattia».


Storia di un killer assunto da un potente della terra per eliminare “i tradizionalisti”, Samp non avrà un’uscita convenzionale in sala: «L’arte non deve assecondare il mercato. Noi rifiutiamo la commercializzazione delle idee: se il nostro film non esce, nonostante i tanti complimenti ricevuti, bisogna chiedersi perché. Cos’ha di anomalo, se non l’indipendenza?». Attivi in passato anche in televisione («Ci torneremmo volentieri, ma solo alle nostre condizioni» dice Mastrella), i due artisti hanno ricevuto nel 2009 il Leone d’oro della Biennale Teatro: «Il covid ha ucciso il teatro sperimentale, ma il teatro rinascerà», spiega la coppia. Che tuttavia rifiuta con forza la retorica degli aiuti di Stato: «Lo Stato non deve aiutare il teatro. Deve mantenere le sale e pagare il personale, ma non finanziare l’opera di un artista. L’artista non va pagato, altrimenti non può più operare contro l’oggetto del suo dissenso. L’artista deve essere sempre sprotetto».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero