Rezza e Mastrella: «Samp, il nostro film
avrà un'uscita non convenzionale»

Antonio Rezza e Flavia Mastrella
di Ilaria Ravarino
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Venerdì 25 Settembre 2020, 18:22
«Noi del mercato ce ne freghiamo. Come artisti facciamo i film, come produttori di noi stessi impediamo che i nostri film escano». Dopo il passaggio alla Mostra di Venezia, come evento speciale delle Giornate degli Autori, il film Samp della coppia Antonio Rezza e Flavia Mastrella sta girando l’Italia di festival in festival (questa domenica a Le vie del cinema, a Milano): «Siamo tornati al cinema con un film fortemente politico e ideologico – ha detto Rezza, nel 1996 già autore con Mastrella del surreale Escoriandoli – ma dopo tanti anni ritroviamo il cinema più malato di prima. L’indipendenza è vista come un virus: la voglia di fare le cose per se stessi, e non per chi le vende, ormai è considerata una malattia».

Storia di un killer assunto da un potente della terra per eliminare “i tradizionalisti”, Samp non avrà un’uscita convenzionale in sala: «L’arte non deve assecondare il mercato. Noi rifiutiamo la commercializzazione delle idee: se il nostro film non esce, nonostante i tanti complimenti ricevuti, bisogna chiedersi perché. Cos’ha di anomalo, se non l’indipendenza?». Attivi in passato anche in televisione («Ci torneremmo volentieri, ma solo alle nostre condizioni» dice Mastrella), i due artisti hanno ricevuto nel 2009 il Leone d’oro della Biennale Teatro: «Il covid ha ucciso il teatro sperimentale, ma il teatro rinascerà», spiega la coppia. Che tuttavia rifiuta con forza la retorica degli aiuti di Stato: «Lo Stato non deve aiutare il teatro. Deve mantenere le sale e pagare il personale, ma non finanziare l’opera di un artista. L’artista non va pagato, altrimenti non può più operare contro l’oggetto del suo dissenso. L’artista deve essere sempre sprotetto». 
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