Renga, Max e Nek, dopo i live pronta la tv

Sarà per l'effetto falò da spiaggia che fa sempre festa. Sarà perché si canta dall'inizio alla fine. Sarà perché insieme si...

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Sarà per l'effetto falò da spiaggia che fa sempre festa. Sarà perché si canta dall'inizio alla fine. Sarà perché insieme si divertono e l'allegria arriva. Fatto sta che il live del trio Max, Nek, Renga è piaciuto. Ha funzionato. Superando ogni tipo di aspettativa. Con effetto sorpresa per pubblico e per gli artisti. E quindi che fanno? Pezzali, Nek e Renga ripartono insieme. Seconda tranche di date nei palazzetti, un disco live appena uscito (a Roma alla Discoteca Laziale, 13 marzo) che è la fotocopia della scaletta dei concerti, e un progetto ancora work in progress: la televisione.


UNA LEZIONE
«Questa unione è stata una lezione per l'ego, in cui ognuno si è appropriato dei pezzi dell'altro, entrando nei tre repertori in punta di piedi. Abbiamo dovuto studiare molto e non è stato facile. Un successo così non ce lo aspettavamo nemmeno noi», dicono. E Max, Nek, Renga, Il disco racchiude in un doppio cd (anche in versione digitale e quadruplo vinile) la scaletta di hit dei concerti. «Una raccolta di singoli, souvenir per chi ci è venuto a vedere ma anche per chi non c'è stato - racconta Pezzali, il diesel del gruppo. «Anche perché non sarà facilmente replicato», ribatte Nek, «il più rompicoglioni» tra i tre. Anche se su questo non conviene scommettere. Già si lasciano trapelare che ci sarà la televisione per loro. Anche se tempi e modalità sono tutti in divenire. «Ci stiamo lavorando ma non sappiamo ancora nulla». Nel disco, pezzi da Duri da battere a Meravigliosa (La Luna), da Nessun rimpianto a Se io non avessi te, da Lascia che io sia a Nord Sud Ovest Est / Tieni il tempo. A fare da apripista, Strada Facendo, «la canzone che Baglioni ci ha chiesto invitandoci al festival di Sanremo». Quello che manca è la parte acustica del live, «troppo intima e troppo live, non aveva un senso inserirla».
«Ho dovuto prendere le misure per evitare di far casino - dice Max, a proposito dell'intonazione su alcune parti delle canzoni degli altri due - Mi sono trovato uno spazio a completamento timbrico senza per forza fare la parte del protagonista».
E dopo? «Ci dovremo riabituare a stare soli», dice Nek. «Mi viene già tristezza», risponde Renga. «Sono uscito dalla routine e rientrarci non sarà facile», dice Pezzali. «Il nostro pubblico è transgenerazionale: ha abbracciato le nostre tre musiche, cantando tutte le canzoni».
IL RISULTATO

Un risultato che è umano prima ancora che musicale. I tre hanno rinsaldato l'amicizia, vanno in vacanza insieme, condividono gioie e dolori come fossero una famiglia. «Sono stati compagni di viaggio che mi hanno insegnato molto, un'esperienza più impegnativa di quanto credessi ma anche più gratificante. E ammetto di avere faticato un po' per trovare il mio baricentro», dice Renga che è anche l'unico dei tre che sta anche lavorando a un nuovo disco per il quale chiederà a Nek e Pezzali di esserci in qualche modo. Il secondo tempo del tour ripartirà da Napoli il 3 aprile, approdando il 4 e 6 aprile al Palalottomatica di Roma per chiudere al Summer Festival di Lucca. La band? «Tre musicisti a testa, così non litighiamo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero