Se prima erano rimaste confinate nei retroscena, le tensioni in Rai, ieri, sono esplose in chiaro sulle poltrone del palco del festival della tv di Dogliani. «Sei...
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GESTIONE
Per il conduttore di Che tempo che fa quell'ingerenza non è mai stata così forte come oggi: «Parlo di gestione dell'azienda, tetto pubblicità, compensi. Non c'è azienda al mondo che possa reggere sul mercato con qualcuno che da fuori detta regole e mette paletti». E Fazio ce l'ha - rivelano nella sua redazione - proprio con i dem renziani. «Non vorrei essere un dirigente Rai - dice in un altro passaggio - che ogni giorno, ripeto, si sente dire da fuori cosa può o non può fare». Uno dopo l'altro, affronta tutti i temi che spettano al consiglio di amministrazione e alla vigilanza Rai: dal tetto di 240 mila euro ai mega stipendi (una narrazione deleteria per Fazio che non vuole sentirsi «solo un costo» e che ha denunciato di essere stato insultato «Prendi troppi soldi» fuori dalla scuola dei figli) ai primi utilizzi, vietati ma necessari secondo lui quando il servizio pubblico «deve poter dedicare del tempo a costruire un programma e poter assumere dei giovani con nuove competenze». «Uno scivolone, una caduta di stile, un autogol.
Il Messaggero