Pupi Avati, un film su Dante per il settimo centenario della morte

Il regista Pupi Avati
Il regista Pupi Avati sta progettando un film, destinato al cinema e alla tv, incentrato sulla vita di Dante Alighieri, in vista del settimo centenario della morte del Sommo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il regista Pupi Avati sta progettando un film, destinato al cinema e alla tv, incentrato sulla vita di Dante Alighieri, in vista del settimo centenario della morte del Sommo Poeta, che cadrà nel 2021. L’idea è raccontata dallo scrittore e giornalista Pietrangelo Buttafuoco sul Fatto Quotidiano, lanciando anche un appello affinchè il progetto non si areni ma possa essere sostenuto e realizzato. Buttafuoco rivela anche che l’idea di Avati sarebbe quella di basare la sceneggiatura del film dantesco sul “Trattatello in laude di Dante” scritto da Giovanni Boccaccio tra il 1351 e il 1366. Sarebbe «un progetto semplice e spettacolare: la vita del creatore della Divina Commedia raccontata attraverso l’autore del Decameron che del primo non fu solo un devoto ammiratore, bensì un geniale “editor”», commenta Buttafuoco.


Sostegno al progetto di Avanti viene espresso, pur senza conoscerne i dettagli, dal professore Luca Serianni, tra i maggiori storici della lingua italiana, direttore delle riviste «Studi linguistici italiani» e «Studi di lessicografia italiana». «È una bella idea - commenta Serianni  - e quella di un film può essere un’efficace e interessante prospettiva per divulgare la biografia di Dante. Buona anche l’idea di ricorrere alla “vita” di Giovanni Boccacci, che fu il primo autore di una lettura dantesca».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero