Premio Strega europeo: annunciati i finalisti, riconoscimenti anche ai traduttori

Mathias Enard, nella cinquina Premio Strega europeo
Il Premio Strega Europeo si rinnova. Arrivato alla quarta edizione assegna un riconoscimento anche al traduttore del libro vincitore, a cui andranno 1.500 euro offerti dalla...

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Il Premio Strega Europeo si rinnova. Arrivato alla quarta edizione assegna un riconoscimento anche al traduttore del libro vincitore, a cui andranno 1.500 euro offerti dalla FUIS-Federazione Unitaria Italiana Scrittori.

Lo hanno annunciato, insieme alla cinquina in corsa per il 2017, oggi al Salone del Libro di Torino, il presidente della Fondazione Bellonci Giovanni Solimine, il direttore Stefano Petrocchi, la direttrice della Casa delle Letterature di Roma e del Festival Internazionale Letterature, Maria Ida Gaeta e lo scrittore Antonio Scurati.


«I traduttori sono spesso poco conosciuti e poco pagati. Eppure sono la voce italiana degli autori che leggiamo. Hanno un ruolo fondamentale. Siamo contenti che quest'anno ci sia la possibilità di attribuire un premio anche a loro. Cosa che già facciamo per il Premio Strega Ragazze e Ragazzi nel caso in cui vinca uno scrittore straniero» ha detto il presidente Solimine. I cinque autori candidati all'edizione 2017 dello Strega Europeo, hanno già tutti vinto un riconoscimento all'estero.
Sono il francese Mathias Enard, che sarà al Salone del Libro di Torino, con la “Bussola” (e/o), tradotto da Yasmina
Melaouah Francia, Premio Goncourt 2015; la tedesca Jenny Erpenbeck con “Voci del verbo andare” (Sellerio), tradotto da Ada Vigliani Thomas-Mann-Preis 2016; lo svedese di origini tunisine Jonas Hassen Khemiri con “Tutto quello che non ricordo” (Iperborea), tradotto da Alessandro Bassin, Augustpriset 2015; l'ungherese Lászl Krasznahorkai con “Satantango” (Bompiani), tradotto da Dora Várnai, Man International Booker Prize 2015 e
la scozzese Ali Smith con L'una e l'altra (Sur), tradotto da Federica Aceto, Goldsmiths Prize 2014.

«Attraverso gli Istituti Italiani di Cultura all'estero sono stati individuati 200 giurati tra scrittori, studiosi, italianisti all'estero che hanno iniziato a leggere i libri. È un modo per favorire un dialogo fra le culture per capire cosa
sta accadendo nella letteratura contemporanea. Lo Strega è un premio inclusivo attraverso le varie iniziative che facciamo» ha sottolineato Solimine.
Il vincitore sarà proclamato al Festival Internazionale delle Letterature, alla Basilica di Massenzio a Roma, il 5 luglio.
E Antonio Scurati, due volte vicino alla vittoria del Premio Strega, lancia una proposta: sciogliamo il Premio Strega dentro quello europeo anche come segno del nostro andare verso un'Europa che sia della cultura, non solo delle banche». Poi lo scrittore ha citato un sondaggio di 5-6 anni fa, di una Università del Nord Europa, in cui veniva chiesto a 33 insigni scrittori di altrettanti paesi «In che cosa ti senti uno scrittore europeo?» e tutti hanno risposto: «non mi sento uno scrittore europeo».

Questa negazione dell'identità europea va letta come un sintomo, quello di una nuova letteratura all'insegna di un nuovo sentimento della storia che è stato perduto. Dei cinque autori finalisti, diversi per generazione, il più
vecchio è lo scrittore ungherese Lászl Krasznahorkai e il più giovane è lo svedese-tunisino Khemiri, classe 1978.

Nato nel 2014, in occasione del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea, i candidati al premio del valore di 3.000 euro saranno presentati alla Biblioteca del Senato il 4 luglio a Roma.



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Il Messaggero