Per celebrare i 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari, grazie al sostegno di SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori in collaborazione con Cineteca Nazionale,...
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Le proiezioni - ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti - avverranno a Roma, lunedì 2 dicembre al Teatro San Raffaele del Trullo, alle 14 davanti a 400 studenti delle scuole del quartiere, eredi dei “trullini” tanto cari a Gianni Rodari, e alle 20.30 per inaugurare il calendario delle celebrazioni e dei festeggiamenti in occasione dell'anno rodariano che sta per cominciare.
È un intramontabile capolavoro del cinema d'animazione, La Freccia Azzurra diretto da Enzo D'Alò liberamente tratto dal racconto di Gianni Rodari. Dai negativi originali è stato possibile ottenere, attraverso un completo restauro delle immagini e del sonoro curato da Studio Emme e Image & Light in collaborazione con la Cineteca Nazionale, una nuova copia digitale che restituisce appieno la straordinaria qualità tecnica originale del lavoro.
Il film, accompagnato dalla meravigliosa colonna sonora di Paolo Conte e dalle voci di Dario Fo e Lella Costa, è il racconto di un personaggio moderno, una befana, quasi baronessa un po' tirchia e acida, che si è dovuto adattare al consumismo e alle logiche contemporanee: non la strega cattiva da temere né la signora buona che porta i regali ai bambini nuovi, la Befana vive dei giocattoli che riesce a vendere, come una qualsiasi imprenditrice. Per questo non può portare la freccia azzurra al piccolo Francesco, né accontentare i tanti bambini che le scrivono le letterine, e di cui Teresa annota pazientemente i nomi in un taccuino.
Per questo i giocattoli che ha esposto in vetrina, il capostazione, il manovratore e il macchinista della Freccia azzurra, il pilota dell'aereo, il capitano Mezzabarba, il capo pellerossa Penna d'argento, le bambole, gli ingegneri del Meccano, le marionette, i pastelli colorati, l'orso giallo e Spicciola, un cane peluche, decideranno di scappare per far felici i bambini poveri, tra cui Francesco. Una storia tutt'altro che buonista o smielata che resta ancora attuale anche oggi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero