Pasqua quest'anno più che al cinema possiamo passarla in cineteca, quella di Milano per l'esattezza, che ha messo insieme un ricco palinsesto in streaming per i...
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“Christus” è una delle prime vere narrazioni organiche della vita e della morte di Gesù Cristo, dall'Annunciazione alla Resurrezione. Il film è diviso in tre parti chiamate "Misteri". La prima racconta la nascita e la prima infanzia di Gesù fino alla fuga in Egitto, la seconda illustra la vita pubblica di Gesù fino all'ingresso trionfale in Gerusalemme, la terza è a sua volta divisa in tre parti: la Passione, la Morte e la Resurrezione di Gesù. Il film è un pezzo di storia che riguarda il primo cinema italiano nel momento del suo massimo splendore. Dai costi altissimi e filmato interamente in Egitto - primo singolare evento di un film italiano non girato in patria - con almeno 2000 comparse, grandi movimenti di massa, ottime ricostruzioni sceniche (di Giulio Lombardozzi che nel 1946 curerà i set di Sciuscià di De Sica) e primordiali effetti speciali, che all'epoca entusiasmarono un pubblico abituato a ben altro. Tratto dal poema iconografico di Fausto Salvatori, allievo di Gabriele D'Annunzio, appositamente scritto per questo lavoro su pressione del regista, il Conte Giulio Antamoro - tra i più famosi direttori del periodo - il film usa la tecnica dell'immagine ricavata dalla tradizione artistica rinascimentale; quindi molte inquadrature prendono spunto da quadri di Leonardo, Michelangelo, Mantenga, Raffaello e altri; tra queste, notevole espressione è dettata dalle sequenze del Cenacolo e della Pietà. Il film è stato restaurato dalla Cineteca di Milano nel 1999. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero