Per la storia dell'arte è sempre stato un "cold case", un caso aperto, mai risolto del tutto. Ma stavolta al fianco di storici dell'arte e architetti...
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La questione del volto del Palladio ruota intorno alla bizzarra circostanza che "esistono" troppi ritratti: a partire dal Cinquecento, in Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti sono stati proposti diversi "Palladio", dall'aspetto anche molto difforme. A fronte di questi, in realtà, quando Palladio pubblica il suo Trattato "I Quattro Libri di Architettura" (1570) non inserisce, secondo l'usanza dell'epoca, il suo ritratto ufficiale. Da questa assenza, il volto è stato sempre frutto di proposte diverse. In tutto, addirittura, si contano nove diversi ritratti del Palladio, conservati in diverse collezioni del mondo. E ora? La Polizia scientifica ha la soluzione. C'è riuscita effettuando esami comparativi fsionomici, analizzando e mettendo a confronto, anche con l’ausilio di software specifici, i dettagli dei volti, la fronte, le sopracciglia, le palpebre, gli occhi, il naso e la forma del viso. Le tecniche di comparazione fisiognomica e di age-progressing hanno ricostruito la fisionomia più ravvicinata alla realtà. Il risultato sarà illustrato domani dal sottosegretario ai beni culturali Ilaria Borletti Buitoni, dal soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio di Verona e Vicenza Fabrizio Magani, da Guido Beltramini, da Gianpaolo Zambonini della Polizia di Stato Servizio Polizia Scientifica e Vittorio Rizzi della Direzione Centrale Anticrimine Polizia di Stato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero