E’ una passione nata dalla malattia quella di Henri Matisse, che, costretto a una lunga degenza di due anni a causa di una appendicite, un po’ come Frida Kahlo dopo...
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Con 50 opere di Matisse e 47 di artisti a lui coevi quali Bonnard, Modigliani, Miró, Derain, Braque, Marquet, Léger, la retrospettiva riunisce opere provenienti dal Centre Pompidou e racconta il percorso dell'artista attraverso l’esatto contesto delle sue amicizie e degli scambi artistici con altri pittori. Al Centre Pompidou appartiene anche la curatrice, Cécile Debray, che ha tracciato una linea ben definita riguardo le tematiche da scoprire: le opere eseguite nell’atelier di Gustave Moreau, gli esperimenti fauves, le riflessioni sul cubismo piacciano, gli anni di Nizza e il ritorno al classicismo degli anni ’20, le odalische, l’onirismo respirato grazie al surrealismo, la natura morta, il modernismo, il guazzo. L’occasione è buona per gustare da vicino alcune belle composizioni di questo estroso pittore amante delle belle donne, come Icaro (della serie Jazz del 1947), Grande interno rosso (1948), e Ragazza vestita di bianco, su fondo rosso (1946). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero