Il New York Film Festival al via per la prima volta nel format "Drive in"

Una scena di "Notturno" di Gianfranco Rosi
Al via la 58ma edizione del New York Film Festival e per la prima volta la rassegna lascia il Lincoln Center e i confini di Manhattan per trasferirsi tra il Bronx, il Queens e...

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Al via la 58ma edizione del New York Film Festival e per la prima volta la rassegna lascia il Lincoln Center e i confini di Manhattan per trasferirsi tra il Bronx, il Queens e Brooklyn. Di fronte alla nuova realtà della pandemia e con la maledizione delle sale cinematografiche ancora chiuse, New York fa ciò che meglio le riesce: si reinventa e così con l’impossibilità di proiettare i film al chiuso fa un salto nel passato e riporta il pubblico nell’epoca dei drive-in.

Teatro dello spettacolo saranno il Bronx Zoo, il Brooklyn Army Terminal e la New York Hall of Science in Queens. Il festival si terrà dal 17 settembre all’11 ottobre, una settimana in più rispetto alle precedenti programmazioni, e aprirà con Lovers Rock diretto da Steve McQueen, il regista premio Oscar per 12 Years a Slave (2013). Il film è il primo di un’antologia (Small Axe) che comprende cinque storie e in cui McQueen esplora le sue radici all’interno della comunità delle Indie Occidentali a Londra.
Il fulcro del festival, non competitivo, saranno 25 film in rappresentanza di 19 paese, tra cui l’Italia, e diversi documentari americani. Tra i titoli principali Notturno di Gianfranco Rosi, il documentario girato tra Siria, Iraq, Kurdistan, Libano, che mette a fuoco da diverse prospettive la vita quotidiana delle popolazioni locali nella martoriata regione del Medio Oriente, si tratta anche dell’unico documentario selezionato da tutti i principali festival, Venezia, Toronto, Telluride e appunto New York.

Ed ancora MLK/FBI di Sam Pollock in cui si esplorano gli anni della sorveglianza da parte dell’Fbi di Martin Luther Kind Jr, Nomadland, il road movie drama diretto da Chloé Zhao appena premiato con il Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia, On the Rocks di Sophia Coppola, una versione di Spike Lee del film di David Byrne American Utopia, The Human Voice, primo film in inglese di Pedro Almodvar. In chiusura in anteprima mondiale French Exit’di Azazel Jacob, una satira con protagonisti Michelle Pfeiffer e Lucas Hedges. Il film è basto sull’omonimo libro dello scrittore canadese Patrick deWitt. La trama ruota intorno a Frances Price (Pfeiffer), una socialite di New York che scopre il corpo del marito nella camera da letto e poi va a sciare nel fine settimana. Alla fine con il figlio Malcolm (Hedges) decide di vendere tutto e di trasferirsi a Parigi per una nuova vita. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero