Ha appena due giorni la Federazione del jazz italiano ma la portata di questa nascita è storica: per la prima volta quattro associazioni - di musicisti, festival, club ed...
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I protagonisti sono Ada Montellanico, presidente del Midj (Musicisti italiani di jazz); Gianni Pini, presidente di I-Jazz (rappresenta i festival); Marco Valente, presidente Adeidj (per le etichette) e Giovanni Serrazanetti, presidente di Italia Jazz Club.
Dello stesso avviso Giovanni Serrazanetti, storico direttore della Cantina Bentivoglio che, di concerto con Gianni Pini e Marco Valente commenta: «La consapevolezza del fatto che oggi si riesce a vivere solo se si fa rete, ci ha portati fin qui. Il lavoro dura da anni, c’è poi stata un’accelerata negli ultimi mesi. Ora siamo davvero pronti a creare un ombrello sotto il quale rappresentare il multiforme mondo del jazz. Che è una ricchezza per il nostro paese». Il capo dei capi, infine, non poteva che essere lui, Paolo Fresu, ideatore della Federazione, nominato presidente della stessa (a proposito, il nome esatto è Federazione Nazionale il Jazz Italiano, abbreviato in IJI). Riconosciuto uomo-ponte tra musicisti e istituzioni, Fresu ha già dimostrato di poter unire i due mondi, ad esempio in occasione della maratona musicale aquilana, quando centinaia di jazzisti e appassionati hanno animato il capoluogo abruzzese colpito dal sisma. Lo stesso Fresu, con il ministro Dario Franceschini, siglerà un protocollo d’intesa per la promozione del jazz: l’appuntamento con quello che sarà il vero battesimo della Federazione è fissato per mercoledì prossimo alle 12:30 in via del Collegio Romano 27, sede Mibact. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero