«Mozzarella contaminata». I produttori campani contro Gassman nel film Non ci resta che il crimine

«Mozzarella contaminata». I produttori campani contro Gassman nel film Non ci resta che il crimine
La mozzarella non si tocca. Il film del regista Massimiliano Bruno «Non ci resta che il crimine» uscito da pochi giorni, con Alessandro Gassman, Gianmarco Tognazzi e...

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La mozzarella non si tocca. Il film del regista Massimiliano Bruno «Non ci resta che il crimine» uscito da pochi giorni, con Alessandro Gassman, Gianmarco Tognazzi e Marco Giallini ha provocato polemiche per una frase in cui si parla della «mozzarella contaminata di Caserta». Spettatori perplessi nel capoluogo della Reggia all'uscita dai cinema, e ovviamente anche il Consorzio di Tutela della Mozzarella di bufala campana Dop, che è intervenuto a difesa dei produttori, dopo aver ricevuto segnalazioni da soci e cittadini. È Gassman, da pochi giorni cittadino onorario di Napoli, a pronunciare la frase, «non ci resta che vendere la mozzarella contaminata di Caserta». «Una battuta che rappresenta un falso storico e un'offesa inaccettabile a un intero territorio» la definisce in una nota il presidente del Consorzio Domenico Raimondo, che annuncia la linea dura. «Siamo ben oltre la bufala in tempi di fake news. Per questo abbiamo già incaricato i nostri legali di mettere in campo tutte le azioni necessarie a tutela dei produttori di mozzarella Dop, ma anche a difesa di una terra ingiustamente martoriata da stereotipi che non possono essere rilanciati anche da un film. Sconcerta ancor di più che a pronunciare quelle parole sia un attore del calibro di Alessandro Gassman, erede di un cognome così importante».


«Nessuna mozzarella Dop - aggiunge Raimondo - è mai risultata contaminata, nemmeno nei periodi più difficili, che per fortuna sono alle spalle. Oggi i consumatori testimoniano ogni giorno quanto amano la bufala campana, visto che nel 2018 abbiamo raggiunto il record storico di produzione con oltre 50 milioni di chili di mozzarella sulle tavole di tutto il mondo. Essere infangati al cinema è intollerabile, e il nostro appello va a tutte le istituzioni campane per una mobilitazione collettiva contro ogni tentativo di gettare ombre su questa terra
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Il Messaggero