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Autore di Jenin Jenin, film documentario sulla distruzione da parte dell’esercito israeliano del campo profughi di Jenin (2002), «il regista - ricordano i firmatari nell’appello - ha dovuto subire un processo per vilipendio e diffamazione, istruito sulla base delle denunce di alcuni militari israeliani che chiedevano centinaia di migliaia di euro di risarcimento. Nel 2006 Bakri è stato assolto, ma la sua odissea non è finita. Nel 2016 è stato denunciato di nuovo, da un capitano dell’esercito israeliano, e il 3 gennaio del 2019 dovrà affrontare una nuova udienza».
«Questo incubo è nato perché ho osato raccontare la mia storia. Una storia diversa dalla loro - ha spiegato Mohammad Bakri - La storia di Jenin deve poter essere raccontata da ogni punto di vista, senza preclusioni o censure».
Parallelamente alla campagna, Assopace Palestina ha organizzato, in collaborazione con altre associazioni, un tour di presentazioni, proiezioni e dibattiti con Mohammad Bakri. Prima tappa a Roma, al Nuovo Cinema Aquila, il 16 ottobre. Gli altri appuntamenti sono a Napoli il 18 ottobre, a Brescia il 21, a Bologna il 22, a Torino il 23, a Venezia-Mestre il 24, a Milano il 25, a Firenze il 26 ottobre. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero