Moda retrò, il fascino della nostalgia

Moda retrò, il fascino della nostalgia
«Pronte a rischiare di finire come Marianne?». La battuta è ormai un tormentone per le janeites, ossia le fan della scrittrice mito inglese Jane Austen, autrice...

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«Pronte a rischiare di finire come Marianne?». La battuta è ormai un tormentone per le janeites, ossia le fan della scrittrice mito inglese Jane Austen, autrice di Orgoglio e pregiudizio. Le passeggiate letterarie, rigorosamente in dress code stile Impero, sono ricominciate, e le irriducibili dell’outfit devono vedersela con le piogge. Marianne, non a caso, è l’eroina del romanzo Ragione e Sentimento che «incurante delle intemperie affronta le lunghe passeggiate appassionate nella campagna inglese sotto i temporali», racconta Valeria Valenziano, ideatrice e promotrice della pagina facebook Nel mondo di Jane Austen che l’altro pomeriggio ha dato il via, nonostante l’acquazzone, alla nuova stagione di appuntamenti per i seguaci dei virtuosismi fashion dell’Ottocento. Tè danzanti, stage di balli ottocentesche, raduni per i “mercoledì Regency” (ispirati alle serate bon ton della società d’élite che si riuniva per giocare a carte, cenare, ballare), e soprattutto passeggiate, in pieno revival Grand Tour. 

 


Dal romanticismo allo stile gotico, da Jane Austen a Mary Shelley, complice anche l’uscita al cinema del film “Un amore immortale” dedicato all’autrice di “Frankenstein”. Il calendario è fitto, il passaparola è rigorosamente via social, si sceglie il tema del raduno, magari la ricorrenza, o la coincidenza con l’uscita di un biopic, e via con ago e filo: i cappellini si gonfiano di merletti e tulle, i nastri di seta cingono la silhouette, gli ombrellini, manco a dirlo, si animano di ricami. Il tutto frutto di sere e sere di accurato lavoro sartoriale, studio di modelli e stampe d’epoca, consigli di esperti di storia della moda. Ma il risultato fa la sua figura. Bastava vedere l’allegra compagnia che si è data appuntamento sull’Appia Antica, l’altro pomeriggio: uno spettacolo di eleganti dame e accompagnatori (non a caso lo stesso Kipling coniò il termine janeite al maschile) si sono dati appuntamento al mausoleo di Cecilia Metella per poi immergersi nell’agro romano della Villa dei Quintili.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero