«Non ha trovato nemmeno 5 minuti per una chiamata». Il fratello di Rosanna Colia, per tutti Ida, parla dopo la sua morte. La donna è rimasta vittima di un...
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Nessun rancore da parte dei famigliari di Ida, solo un immenso dolore. «Noi non chiediamo niente - spiega Colia - Non ci interessa se gli danno uno, cinque o vent’anni di galera. Non gli portiamo nemmeno rancore, ma è possibile che dopo sette giorni abbiano trovato il tempo, lui e il suo staff, per un comunicato divulgato su giornali e social, e non cinque minuti per una chiamata?».
La prima ricostruzione parlava di un'inversione a U da parte di Michele Bravi, tesi smentita dall'avvocato della difesa che sostiene che l'auto stesse svoltando a sinistra per accedere a un passo carraio. Ma il fratello di Ida Colia non è convinto. «È falso, i rilevamenti dicono altro - sottolinea nell'intervista a Libero - la macchina era in mezzo alla corsia e il passo carraio a cui allude l’avvocato porta ad un box, non ad un’abitazione».
«Non c’erano segni di frenata - prosegue - era una manovra continua quella che aveva iniziato. Non siamo qui per fare polemica, ma è il nostro sentimento e non accettiamo quanto detto dal suo legale. Esigiamo rispetto per nostra sorella, e che non ci vengano a dire che la manovra fatta da Bravi sia diversa dagli accertamenti dei vigili». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero