C’è la festa con Marco Faraone, in consolle una stella made in Italy

C’è la festa con Marco Faraone, in consolle una stella made in Italy
Ci sono due modi per valutare la “portata” della musica di un dj: il primo è quello di ascoltarla ed eventualmente apprezzarla, il secondo – che non...

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Ci sono due modi per valutare la “portata” della musica di un dj: il primo è quello di ascoltarla ed eventualmente apprezzarla, il secondo – che non esclude il primo – è quello di dare un’occhiata alla pagina delle date, italiane ed estere, che hanno visto per protagonista l’artista. Almeno nel secondo metro di valutazione, Marco Faraone rappresenta uno dei gioielli made in Italy in trasferta sulle principali consolle internazionali, da quelle dei più rinomati Festival (da Tomorrowland a Electrosonic) fino ai locali cult (da Londra a Berlino a New York). Viaggia su una media di 8 date al mese (ma ad agosto venti), eppure non dimentica mai il legame fortissimo con il Tenax di Firenze, di cui è resident. Un rapporto a cui tiene molto, perché gli permette – parole sue – di “tenere a bada il suo ego”, “obbligandolo a mettersi al servizio dell’ospite della serata e a mantenere vivo il rapporto con il pubblico”.




Trentuno anni, ha esordito nel 2008 con il singolo Arabia: anno dopo anno ha consolidato la sua fama fino alla creazione della sua etichetta, la “Uncage”, che gli permette anche di vestire i panni del talent scout. Come molti suoi colleghi, lavora con i social, ma se potesse ne farebbe volentieri a meno: “L’unico mezzo di un dj per attirare l’attenzione del pubblico dovrebbero essere i djset. Tempo fa conoscevamo i dischi di un dj, poi la sua faccia: oggi, purtroppo, avviene il contrario. Così, siamo passati dal ‘vado a sentire un dj’ all’odierno ‘vado a vedere un dj’”. Il che spiega anche perché sia lui in persona a curare i suoi social: “Non voglio rischiare di non essere più in contatto con il mio pubblico”. A differenza di molti colleghi che hanno scelto Berlino o Londra (“troppo fredde per me”), ha lasciato Firenze per trasferirsi a Barcellona: “Nuovi input”. E gli stimoli sono linfa vitale per un artista che alla voce hobby indica la musica: la sua vita.
Sabato 28 settembre dalle 23, Spazio 900, piazza Gugliemo Marconi 


(Per segnalare Djset, a Roma, scrivete una mail a marco.pasqua@ilmessaggero.it) Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero