Perché il 4 marzo sarà per sempre il giorno di Lucio Dalla

Quella del 4 marzo 1943 non è una data, o almeno non solamente. È un nome, una storia, una forma d’arte. È una memoria diventata collettiva con una...

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Quella del 4 marzo 1943 non è una data, o almeno non solamente. È un nome, una storia, una forma d’arte. È una memoria diventata collettiva con una canzone e rimasta per sempre. Sarebbero settantasette le candeline che Lucio Dalla spegnerebbe oggi, in questo 2020 che come ogni anno è L’anno che verrà. E questo giorno che il bolognese ha cantato diventa, così, l’occasione per ricordarlo una volta di più. Deceduto in Svizzera nel 2012, non c’è stato compleanno – complice proprio quel memorandum che è la canzone – in cui un pensiero non sia volato a Dalla. A partire da quell’ultimo tour, l’ultimo Sanremo con Pierdavide Carone, l’ultimo saluto della gente che si riversò in Piazza Grande. L’ultimo applauso.

Lucio Dalla, il ricordo commosso di Tosca: «Quando mi fece vedere Bologna di notte» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero