Un filo d’inchiostro che collega tutta l’Europa e lo fa impregnando di glorioso passato un’identità culturale faticosamente disegnata. Che prende forma in...
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A salvare dal nichilismo, dal senso del nulla che assale di fronte a tutto quello che punta a disintegrare invece che a costruire, non c’è nulla di meglio, di più concreto e senza confini, che le parole sulla carta, ferme ma al tempo stesso mobili, perché a tutto arrivano e ovunque diffondono. Come quelle dei 180 tesori in lettere, preziosissimi manoscritti latini, romanzi greci, arabi ed ebraici esposti in un luogo così carico di suggestioni di altissima cultura come i Lincei. Un vero e proprio cammino fra punti e virgole che accompagna nelle tappe dell’evoluzione della forma-libro, dalla riforma carolingia alla rivoluzione gutenberghiana. In un percorso storico che ha portato dalla cultura e letteratura classico-cristiana e mediolatina a quella romanza e moderna, e quindi europea occidentale.
Per questo motivo si è pensato di dar vita a una mostra che rappresentasse materialmente, attraverso alcune opere fondamentali, l’evoluzione della forma-libro dalla riforma carolingia alla rivoluzione gutenberghiana. In un percorso che ha portato dalla cultura e letteratura classico-cristiana e mediolatina a quella romanza e moderna, e quindi europea occidentale. I testi presentati provengono in gran parte della Biblioteca Corsiniana dell’Accademia dei Lincei e in parte in prestito dalle altre grandi Biblioteche pubbliche romane (Angelica, Casanatense, Nazionale, Vallicelliana) e dall’Apostolica Vaticana. Al centro la pluralità di libri e culture attraverso i secoli, “hanno fatto l'Europa e gli Europei".
A disposizione di quanti vorranno addentrarsi nell’anima di oggetti straordinari come solo i libri sanno essere una carrellata di manoscritti, incunaboli e cinquecentine presentata attraverso 5 sezioni, alla tradizione classico-cristiana agli Auctores alla nuova cultura europea verso la modernità. Ci si perde fra capolavori di Aristotele, Dante, Petrarca e un’infinità di capolavori eterni come la Città che li ospita. Non mancano video, mappe e materiale mediatico che aiutano a collocare le opere nel loro contesto storico.
La mostra, a ingresso gratuito, è stata è stata organizzata dall’Accademia Nazionale dei Lincei e dal Dipartimento di Studi Europei, americani e interculturali della Sapienza. Curata da Roberto Antonelli, Michela Cecconi e Lorenzo Mainini è stata ideata anche in virtù del XXVIII Congresso internazionale di Linguistica e Filologia romanza che si svolgerà sempre nella Capitale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero