Sì a Il Volo e Fiorella Mannoia, no a Levante. La cantante siciliana dovrà trovare un altro posto per il suo concerto fissato a Lecce il 6 agosto perché...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il management di Levante aveva annunciato la data prima che ci fosse il lasciapassare della Curia e ora è costretto a fare marcia indietro e cercare un nuovo posto per quella serata.
Per l'arcidiocesi quella compatibilità è l'unico criterio richiesto, la condizione fondamentale perché si possa concedere il lasciapassare. E in effetti quegli spazi sono stati già prenotati da qualcun altro, per questa estate: il 28 luglio ci sarà il concerto del trio Il Volo, l'11 agosto Fiorella Mannoia. Levante invece no. Le canzoni dell'artista, tra cui i tormentoni "Alfonso" e "Pezzo di me" contengono infatti alcuni passaggi che potrebbero aver cozzato con il senso del decoro richiesto dalla Curia di Lecce. I contenuti dei testi della cantautrice siciliana sono stati giudicati incompatibili con i valori che simboleggia la piazza in cui si trovano la Cattedrale, il palazzo vescovile e il seminario.
La conferma al diniego alla richiesta, avanzata nei mesi scorsi dall'entourage dell'artista, arriva da Vincenzo Paticchio, portavoce del vescovo di Lecce, monsignor Michele Seccia. «Abbiamo scoperto - spiega Paticchio - che la tappa leccese in piazza Duomo del tour era già stata pubblicizzata per il 6 agosto sul sito dell'artista e su quello di Ticketone, nonostante la commissione eventi della Curia non si fosse ancora riunita. La decisione è stata deliberata solo lo scorso primo aprile, quando la commissione si è riunita decidendo di non accogliere la richiesta. Il vescovo vuole aprire piazza Duomo agli eventi - prosegue Paticchio, ricordando i concerti de Il Volo e di Fiorella Mannoia programmati nel cartellone estivo - ma a condizione che i contenuti delle manifestazioni ospitate siano in sintonia con i valori del luogo. È vero, i giovani vanno incoraggiati, ma certi testi sono troppo irriverenti per essere cantanti nella piazza simbolo della Chiesa di Lecce». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero