La "musica per adulti" di Leoni e il duetto con Giorgia: «Ho poco a che fare con il mainstream»

La "musica per adulti" di Leoni e il duetto con Giorgia: «Ho poco a che fare con il mainstream»
Dai fatti dell’attualità politica alla passione per la musica. Massimo Leoni, popolare giornalista di Skytg24, ha recentemente pubblicato “Canzonette...

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Dai fatti dell’attualità politica alla passione per la musica. Massimo Leoni, popolare giornalista di Skytg24, ha recentemente pubblicato “Canzonette Morali”, il suo primo album, dopo una vita ad armeggiare con note e testi, che ora trovano la quadratura definitiva. Quando Giorgia si esibiva nei locali romani, prima di diventare famosa, lui era già lì, e nel disco l’ha chiamata a duettare su “Pensieri dalla zattera”: «Ha accettato facendomi un regalo. Con lei il brano decolla» ci racconta. Il desiderio è di averla accanto in uno dei concerti che prenderanno il via in autunno. L’altra voce femminile su “Pioggia Dolce” e “Invisibile” è di Susanna Stivali, tra le più interessanti del panorama jazz (e da quel versante arriva anche Marco Siniscalco, al basso elettrico e contrabbasso).


Tredici le canzoni, che Leoni definisce ‘musica per adulti’: «Nel senso che non è trap o rap, e ha poco a che fare con il mainstream». D’altronde è stato folgorato dall’artigianato Genesis e da Peter Gabriel, per faro ha un cantautore come Ivano Fossati. Il titolo rimanda alle leopardiane Operette Morali, un modo per usare la musica come forma di evasione, le canzonette appunto, ma senza privarle di contenuto: «C’è bisogno di sdoganare la parola ‘morale’, che sembra antica e poco utile, invece è necessario individuare qualcosa che guidi i comportamenti, separi il bene dal male. Certo, non ho la presunzione di indicarli io». L’amore, e in genere le relazioni interpersonali, sono al centro dei testi, insieme ad uno sguardo nostalgico per l’Italia Anni ’50 in “Gli anni belli”: «Era un Paese pieno di speranza, qualcosa si è realizzato, molto altro è andato perduto. Non c’è la stessa fiducia nel futuro». Parola di chi ha tutti i giorni gli occhi puntati sullo Stivale. Chiude il disco lo standard “My Funny Valentine”: «Un omaggio al mondo che amo e al periodo in cui cantavo il grande songbook americano in una big band». Di formazione ne ha anche un’altra, la Scoop Jazz Band, giornalisti riuniti in un repertorio jazz, blues e swing, che si esibiranno il 17 luglio a Capalbio nell’ambito della rassegna Capalbio libri. Lui non ci sarà, la redazione chiama. Se ne riparla il primo giorno di settembre a Villa Celimontana. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero