La palestinese Rana Ramlawi, 23 anni, di Gaza, racconta la sofferenza e la speranza dei giovani del suo Paese, realizzando opere d’arte con la sabbia. «Talmente belle...
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È diventata un’artista a 360 gradi e le foto delle sue opere stanno facendo il giro del mondo. «I miei lavori rappresentano i miei sentimenti, attraverso loro racconto quello che ho dentro». Così tutto inizia «da un dolore o da una piccola gioia». La giovane artista ha raccontato in un’intervista che non ha potuto studiare, ma la sua perseveranza e determinazione l’hanno spinta a sviluppare il talento che l’accompagna fin dall’infanzia. «I colori sono troppo costosi e spesso non si trovano, così ho iniziato a creare le sculture. La sabbia è il materiale che si trova in abbondanza nella Striscia di Gaza, non finirà mai. Anche gli attrezzi che uso li costruisco da sola e li perfeziono in continuazione».
Le sue opere oltre a lanciare messaggi «sembra che si muovano per quanto sono belle», dicono i tanti utenti del web che la seguono. «Ho infranto la barriera della paura - aggiunge Rana - e con l’incoraggiamento dei miei genitori, cerco ogni giorno di migliorare». «L’arte oltre a raccontare la sofferenza di un popolo, può unire e far riflettere». Ora sta cercando un maggiore sostegno da parte delle istituzioni culturali di Gaza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero