Le sculture di Rana raccontano al mondo «sofferenza e speranza»

Le sculture di Rana raccontano al mondo «sofferenza e speranza»
di Alix Amer
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Giovedì 24 Gennaio 2019, 19:46 - Ultimo aggiornamento: 19:48

La palestinese Rana Ramlawi, 23 anni, di Gaza, racconta la sofferenza e la speranza dei giovani del suo Paese, realizzando opere d’arte con la sabbia. «Talmente belle che sembrano parlarti», dicono in molti. La storia di Rana (artista) inizia quando suo fratello venne ferimento gravemente durante una manifestazione al confine. «Ho avuto paura di perderlo, il dolore mi squarciava il cuore». È da lì che è iniziato il suo rapporto con la sabbia, il pennello e i colori. «Solo quando creo riesco in qualche modo a trovare pace».

È diventata un’artista a 360 gradi e le foto delle sue opere stanno facendo il giro del mondo. «I miei lavori rappresentano i miei sentimenti, attraverso loro racconto quello che ho dentro». Così tutto inizia «da un dolore o da una piccola gioia». La giovane artista ha raccontato in un’intervista che non ha potuto studiare, ma la sua perseveranza e determinazione l’hanno spinta a sviluppare il talento che l’accompagna fin dall’infanzia. «I colori sono troppo costosi e spesso non si trovano, così ho iniziato a creare le sculture. La sabbia è il materiale che si trova in abbondanza nella Striscia di Gaza, non finirà mai. Anche gli attrezzi che uso li costruisco da sola e li perfeziono in continuazione».

Le sue opere oltre a lanciare messaggi «sembra che si muovano per quanto sono belle», dicono i tanti utenti del web che la seguono. «Ho infranto la barriera della paura - aggiunge Rana - e con l’incoraggiamento dei miei genitori, cerco ogni giorno di migliorare». «L’arte oltre a raccontare la sofferenza di un popolo, può unire e far riflettere». Ora sta cercando un maggiore sostegno da parte delle istituzioni culturali di Gaza.  

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