“La Scimmia” al teatro Palladium da un racconto di Kafka

Giuliana Musso in un momento di "La Scimmia"
Un essere per metà scimmia e per metà uomo appare sul palcoscenico. È un vero fenomeno. Un animale che parla, canta e balla. Un buffone, un mostro comico....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un essere per metà scimmia e per metà uomo appare sul palcoscenico. È un vero fenomeno. Un animale che parla, canta e balla. Un buffone, un mostro comico. Nato dalle ferite dell’anima di Franz Kafka nel racconto Una Relazione per un’Accademia, rivive oggi dopo oltre cent’anni nello spettacolo La Scimmia di e con Giuliana Musso, per la prima volta a Roma, dal 14 al 16 febbraio al Teatro Palladium. Protagonista sul palco la “scimmia” interpretata da Giuliana Musso, racconta la sua storia a un pubblico di illustri accademici, si rivolge all’alta società del pensiero e della scienza. Unica sopravvissuta a una battuta di caccia, catturata, ingabbiata e torturata, non può fuggire e per sopravvivere alla violenza sceglie l’adattamento. Imita gli umani che l’hanno catturata, impara ad agire e a ragionare come loro. La scimmia dunque deve dimenticare la vita nella foresta, rinunciare a sé stessa, ignorare la chimica del proprio corpo e così imparare. Impara il nostro linguaggio, impara ad ignorare l’esperienza, a pensare senza sentire. La Scimmia è il racconto di una strategia di sopravvivenza che prevede la perdita di sé stessi e del proprio sentire nel corpo. È la descrizione di un’iniziazione inevitabile alle solite vecchie regole del gioco del patriarcato, che impone la rinuncia all’intelligenza del corpo, al sapere dell’esperienza e dell’emozione. Si tratta di una rinuncia drammatica: senza quella voce interiore, integra e autentica, come si può esprimere l’intelligenza empatica così indispensabile alla sopravvivenza del vivente? «Ho conosciuto La Scimmia grazie all’incontro con Monica Capuani che mi ha proposto di leggere un suo adattamento teatrale del racconto di Franz Kafka - ha raccontato Giuliana Musso- Attraverso Monica ho conosciuto anche l’attrice britannica Kathryn Hunter, profonda e magistrale interprete di questo monologo kafkiano». 
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero