“L'ultimo pizzaiolo”, al Sardinia Film Festival l'omaggio alle sale chiuse e a un mestiere in via di estinzione

Al centro, il regista Sergio Naitza
Un omaggio al cinema, ai sogni di celluloide, alle sale ormai chiuse e fatiscenti e alla sapienza artigianale cancellata dalla tecnologia. È «L'ultimo...

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Un omaggio al cinema, ai sogni di celluloide, alle sale ormai chiuse e fatiscenti e alla sapienza artigianale cancellata dalla tecnologia. È «L'ultimo pizzaiolo», il nuovo docufilm del regista cagliaritano Sergio Naitza, prodotto da Karel. Sarà proiettato in prima il 25 giugno a Sassari, al Sardinia Film Festival. È un viaggio a ritroso tra le vecchie monosale quasi scomparse assieme al mestiere del proiezionista. In 52 minuti il regista ricongiunge i fili della memoria e ricostruisce pagine significative della grande avventura del cinema e lascia la parola a tre ex proiezionisti, ai loro ricordi e aneddoti. Sotto un proiettore si susseguono le memorie di Mario Piras, storico operatore dell'Olympia di Cagliari, Luciano Cancedda, proiezionista del Moderno di Monserrato, Dante Cadoni, del cinema Garibaldi di Villacidro. E poi Pino Boi, una vita in mezzo alla pellicola. «L'idea del documentario, più che a un istinto nostalgico - spiega Naitza - obbediva ad un percorso di denuncia sociale, cioè andare a curiosare dietro le serrande abbassate per scoprire cosa era rimasto delle sale cinematografiche di una volta. Le immagini raccontano di una memoria collettiva che è stata per tante generazioni fulcro di un'educazione culturale e svago a buon mercato, di luoghi popolari di aggregazione».
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Il Messaggero