Una pellicola con cui riflettere e per non dimenticare. Si tratta di “Jojo Rabbit“, di Taika Waititi, candidato a ben sei premi Oscar, tra cui quello di Scarlett...
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«Ci terrei a sottolineare - dice Venezia - l’importante contributo offerto dal cinema in occasione di tematiche importanti come quella trattata dal movie, che é una commedia nera sul nazismo, anche in vista dell’imminente celebrazione del Giorno della Memoria, il 27 gennaio». E finalmente si fa buio per seguire l’interessante storia. Il giovanissimo Jojo Betzler a 10 anni non riesce a relazionarsi con i suoi coetanei. Sempre impacciato, viene appunto chiamato Jojo Rabbit - coniglio - per sottolineare, con la crudeltà di certi bambini, sostenuti dagli adulti in divisa nazista, le sue difficoltà. Per cercare di affrontare un mondo che gli sembra sempre ostile, Jojo si rivolge allora al suo amico immaginario che ha il volto di Adolf Hitler, interpretato dallo stesso regista. Ma il giovanissimo comincia a porsi molte domande sulla legittimità di quanto gli viene insegnato a scuola e nel campo di addestramento, quando scopre che la madre nasconde in soffitta Elsa, una ragazza ebrea. Tra Jojo e Elsa nasce un'amicizia che porta il ragazzino a guardare con altri occhi quanto sta succedendo intorno a lui e a dubitare sulla bontà degli insegnamenti relativi al nazismo che riceve. Lunghi applausi a fine spettacolo. E la memoria resta inossidabile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero