Antonio Pappano festeggerà il primo appuntamento romano del nuovo anno dirigendo l’Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nel grandioso...
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L’ultima, la più nota composizione del genio salisburghese è anche quella più controversa e legata a un alone di mistero che – a dispetto dei secoli trascorsi – non perde la sua forza. La leggenda intorno al “Requiem”, alimentata soprattutto in epoca romantica, è legata alla morte improvvisa e prematura di Mozart che lasciò l’opera incompiuta, fatto che diede vita a illazioni sulla sua committeza e sull’eventualità di un complotto ai danni del compositore.
In realtà il “Requiem” fu ordinato a Mozart - in ricordo della moglie - da un aristocratico, il conte Walsegg, che amava circondarsi della fama di compositore e per questo motivo non voleva avere troppa pubblicità, con l’intenzione di attribuire a se stesso tutto il merito della composizione. La morte di Mozart sconvolse i piani di Walsegg.
La seconda parte del programma mantiene l’intensità emotiva della serata con il Concerto per violino che Alban Berg scrisse negli ultimi mesi di vita su commissione del violinista americano Luois Krasner e che il compositore dedicò alla memoria di un angelo, in ricordo di Manon Gropius, figlia di Alma Mahler e del suo secondo marito, l’architetto Walter Gropius ai quali la famiglia Berg era molto legata. Interprete raffinato e sensibile di questo brano sarà il violinista statunitense Gil Shaham gradito ritorno nella stagione ceciliana dopo due anni di assenza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero