Buone notizie per i fedelissimi de I Borgia. La serie-scandalo ideata da Tom Fontana dedicata alla torbida storia di una delle casate più potenti del Rinascimento italiano sta...
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Grande sarà l'attenzione di queste nuove puntate su Papa Rodrigo Borgia (John Doman), che distrutto dalla morte del figlio Giovanni dovrà fare i conti con l'avanzare dell'età e su Cesare Borgia (Mark Ryder), impegnato a unificare l'Italia e a sconfiggere i Signori di Romagna puntando sul suo proverbiale e machiavellico genio politico.
«Lo ammetto: recitare un personaggio estremamente cattivo e manipolatore è stato molto divertente», racconta Mark Ryder. Che poi confida: «Quando ho terminato di girare I Borgia mi sono ritrovato a Londra, disoccupato e senza sapere come riempire le mie giornate. Diciamo la verità: interpretare Cesare Borgia non mi ha reso popolare, anche perché il personaggio è poco conosciuto fuori dall'Italia. Così ho ripreso gli studi in psicologia e continuato a partecipare a provini. E, alla fine, ho ottenuto una parte nel nuovo progetto di Tom Fontana».
Grande spazio sarà riservato anche a Lucrezia Borgia (Isolda Dychauk), che fin dalla prima stagione è stata una delle protagoniste e che con la maternità acquisterà nuove sfaccettature. «Nella terza stagione il mio personaggio diventa più maturo, intelligente e compassionevole», puntualizza la Dychauk. Le riprese, oltre che in Repubblica Ceca, si sono svolte in Croazia e Italia. Tra le location, la provincia di Milano, Palazzo Ducale a Urbino, Bracciano, Tarquinia e Sutri. E, ovviamente, Roma: «I Borgia fanno vedere una Roma ignota, quella rinascimentale, che era molto diversa da oggi anche a livello architettonico», sottolinea Marta Gastini.
Sulle ragioni del successo della serie, la Gastini non ha dubbi: «Innanzitutto, I Borgia è girata con una cura quasi cinematografica, a partire dalla fotografia per arrivare ai costumi e alla scenografia. Un altro punto di forza è il cast, di ottimo livello. Infine, giocano un ruolo importante la trama, che miscela storia e fantasia e la meticolosa ricostruzione storica che, tra le altre cose, ci ha aiutato a calarci con successo nei panni di personaggi così sfaccettati». E Assumpta Serna, alias Vannozza Cattanei, aggiunge: «In un periodo storico come quello attuale, in cui vigono corruzione e mafia, la serie rappresenta uno specchio della società». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero