Un'esplosione di musica e colori all'Ex Dogana per l'Holi Dance Festival, il caleidoscopico format che missa la tradizione indiana con l'approccio occidentale agli...
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Nel dancefloor giovani e giovanissimi, tavolozze umane di colori e felicità, stremati e gioiosi, perdersi nella danza in un'atmosfera di festa: «È la prima volta che portiamo l'Holi Dance Festival a Roma – dice William Gay di Unconventional Event – un format che già da dieci anni riempie locali a Londra e Berlino e che porta oltre 30mila persone nelle spiagge in Sardegna».
L'Holi è una festa tradizionale indiana, che celebra il passaggio dall'inverno alla primavera: un simbolo di rinascita che coinvolge intere città. Per l'esordio romano dell'Holi Dance Festival, lo Scalo Est dell'Ex Dogana si è mutato in un sobborgo indiano, preso d'assalto da migliaia di ragazzi che non hanno smesso un istante di ballare lanciandosi addosso bustine di colore e accalcandosi sotto il palco durante i countdown che precedevano i lanci di talco colorato.
«Questo è un evento non solo per ragazzi ma anche per famiglie – prosegue Gay – i bambini sono felicissimi di impiastricciarsi, mentre i genitori si divertono ballando. È un evento che abbraccia il pubblico a 360 gradi». Quando tramonta il sole e si accendono le luci dello Scalo Est, sono diventati ormai migliaia i partecipanti all'Holi Fest, dipinti di giallo, verde, rosa e blu, probabilmente ignari del significato tradizionale dell'evento – la vittoria del bene sul male – ma che festeggiano, come arcobaleni viventi, il loro tempo migliore. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero