Il premio Pulitzer Hisham Matar: «Scrivere è come volare»

Il premio Pulitzer Hisham Matar: «Scrivere è come volare»
«Come sono diventato scrittore? Anch’io sono stato uno dei tanti bambini per i quali leggere portava con sé una connotazione negativa perché vittima di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Come sono diventato scrittore? Anch’io sono stato uno dei tanti bambini per i quali leggere portava con sé una connotazione negativa perché vittima di un’educazione scolastica non creativa: solo verso i 14 anni qualcuno ha schiuso quella porta per me e ci sono caduto dentro con un entusiasmo grandissimo, capendo che quello era lo spazio di massima libertà». È il racconto che lo scrittore libico premio Pulitzer Hisham Matar ha fatto nel corso dell’inaugurazione del festival Dedica, iniziato a Pordenone in edizione online. «E lo stesso vale per la scrittura - ha aggiunto -: ho paragonato lo scrivere al volare, un gesto di completo abbandono inteso come libertà, ma anche come qualcosa che esige rigore. Scrivendo forse dobbiamo abbandonare i nostri obiettivi che ci prefiggiamo in modo così chiaro, tipo l’approvazione da parte degli altri o l’asserzione delle proprie idee, per quanto ci possa sembrare nobile questo. Si tratta di abbandonare e meditare sulla natura della libertà stessa - ha concluso -: rapportata all’arte significa non necessariamente luogo dove arrendersi agli impulsi più immediati, ma piuttosto collocarci in uno spazio dove ci sentiamo più attivi intellettualmente o sotto qualche altro profilo». 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero