«Dona un'opera», premi Oscar mettono all'asta le loro creazioni per solidarietà

Bozzetto di Dante Ferretti "E la nave va" di Federico Fellini 1983
Esporre in casa un premio Oscar e nel contempo fare una buona azione. Un'accoppiata vincente e possibile grazie all’Asc (Associazione Italiana Scenografi Costumisti e...

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Esporre in casa un premio Oscar e nel contempo fare una buona azione. Un'accoppiata vincente e possibile grazie all’Asc (Associazione Italiana Scenografi Costumisti e Arredatori), che ha ideato una raccolta fondi da destinare a BINARIO 95, progetto della Europe Consulting Onlus che si occupa dell’assistenza a coloro che versano in condizioni di povertà e senza fissa dimora con base alla Stazione Termini di Roma (www.binario95.it).


I premi Oscar Milena Canonero (con i bozzetti dei costumi "Gran Budapest Hotel"), Dante Ferretti (bozzetti delle scenografie per “La nave va") e Gabriella Pescucci (bozzetti dei costumi “L’età dell’innocenza") hanno aderito con generosità all’iniziativa "Dona un'opera" unendosi a grandi nomi del cinema, del teatro e della tv che collaborano e hanno collaborato con registi italiani e internazionali come Federico Fellini, Marco Bellocchio, Paolo Sorrentino, Luca Ronconi, Gabriele Lavia e Mario Martone, come anche i soci junior dell’associazione, le nuove promesse del Paese.

Fellini, omaggio a “Los Angeles, Italia”, la kermesse tricolore che anticipa gli Oscar

 

Sono 213 le opere messe all'asta tra bozzetti originali, elaborati digitali (tutti autografati) e le opere di Lila De Nobili messe a disposizione dalla collezione privata di Dino Trappetti della Fondazione Tirelli Trappetti. Tutti i "gioielli" sono stati raccolti in un catalogo online, consultabile sul sito dell'associazione www.aesseci.org: per partecipare, basta fare un'offerta a partire dalla base d'asta; il 3 maggio 2020 le opere vengono assegnate al miglior offerente.

«Su ogni opera (catalogata e numerata) - ​spiega il presidente Asc Carlo Poggioli - è riportata una cifra come “base di offerta”; non vorremmo, tuttavia, che la vendita delle nostre opere sia considerata come un’asta, quanto piuttosto come una gara di solidarietà, volta a raggiungere la cifra più alta possibile per aiutare le persone emarginate di Roma».


Tra le ultime opere aggiunte negli ultimi giorni c’è un bozzetto originale di Giorgio Armani, che attraverso questa la donazione conferma Il suo grande amore per il cinema e per il mondo dello spettacolo, con cui ha intrecciato una storica collaborazione.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero