Dindo al violoncello e Rubino alle percussioni: giovedì alla Filarmonica incontro tra due strumenti

Dindo al violoncello e Rubino alle percussioni: giovedì alla Filarmonica incontro tra due strumenti
Un incontro originale fra strumenti diversi ma complementari, capaci di affascinanti soluzioni timbriche e ritmiche. Giovedì 4 aprile al Teatro Argentina, ospiti della...

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Un incontro originale fra strumenti diversi ma complementari, capaci di affascinanti soluzioni timbriche e ritmiche. Giovedì 4 aprile al Teatro Argentina, ospiti della Filarmonica Romana, si incontrano violoncello e percussioni. Il primo è un prezioso “Pietro Giacomo Rogeri”, ex Piatti del 1717, affidato alla maestria di Enrico Dindo, uno dei più affermati solisti italiani dei nostri giorni, mentre le percussioni verranno suonate dal giovane talento Simone Rubino, rivelazione degli ultimi anni, classe 1993 e già insignito nel 2018 del Premio Abbiati della critica musicale italiana che ne ha lodato la capacità di unire “alla tecnica un’inesauribile fantasia interpretativa”. Il programma spazia da Bach al tango di Piazzolla.


 Il concerto si inserisce nell’ambito della rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo” e prevede composizioni originali, rivisitazioni e adattamenti per questo insolito organico, in uno straordinario connubio fra antico e moderno, tradizione e avanguardia. “Il concerto nasce dalla volontà di dimostrare che in musica non ci sono limiti – raccontano i due musicisti, entrambi torinesi - e lo facciamo andando a stravolgere quelli che sono i ruoli che normalmente ci si aspetta vengano interpretati dai nostri strumenti: giocando sull’aspetto ritmico, proprio delle percussioni, e su quello melodico, preponderante nel violoncello, invertendone la polarità. Al pubblico consigliamo di lasciarsi sorprendere da questa dimensione sonora, e dagli inusuali avvicinamenti di colori musicali pur apparentemente contrastanti”.
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Il Messaggero