Festa del cinema, da Martin Scorsese a Cate Blanchett: tutti i super ospiti

Un'edizione ricca di registe (ben tredici), memoria, documentari, star e con un fil rouge nel segno del neo-noir. Questa, in estrema sintesi la prossima edizione della Festa...

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Un'edizione ricca di registe (ben tredici), memoria, documentari, star e con un fil rouge nel segno del neo-noir. Questa, in estrema sintesi la prossima edizione della Festa di Roma (18-28 ottobre), presentata stamani dal direttore artistico, Antonio Monda, e dal vice-presidente della Fondazione Cinema per Roma, Laura Delli Colli. E, all'Auditorium Parco della Musica di Roma, più volte stamane risuonano le parole della confermata identità di questa manifestazione definita più volte da Monda, e con orgoglio, ormai sempre più "festa" che "festival". Non manca però anche una piccola polemica con Alberto Barbera colpevole di aver dichiarato in un intervista a Vanity Fair che la manifestazione romana resta una realtà solo «locale». Per Monda una «scivolata di cattivo gusto» da parte del collega a capo della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.

 
Per il resto due film italiani in concorso su 39: "Diario di ton»nara" documentario di Giovanni Zoppeddu e "Il vizio della speranza" di Edoardo De Angelis. E ancora tanti ospiti, molti quelli protagonisti degli "Incontri ravvicinati": da Martin Scorsese a Isabelle Huppert, da Cate Blanchett a Michael Moore (che presenterà il suo ultimo lavoro "Fahrenheit 11/9" su Donald Trump), da Giuseppe Tornatore a Sigourney Weaver, per citarne solo alcuni. Per Laura Delli Colli, quella che si apre il 18 ottobre è una festa internazionale per una città allo stesso tempo «raffinata e popolare come Roma». E segnala ancora la Delli Colli: «un'edizione questa nel segno del femminile a parte il manifesto (quest'anno è dedicato a Peter Seller).

Monda rivendica più volte con orgoglio il carattere di festa della manifestazione romana «Abbiamo portato star di primissima grandezza, ma anche Fiorello e Jovanotti» e anche l'ingresso alla manifestazione per la prima volta di due major con film in prima mondiale: ovvero l'episodio di "Millennium" - Quello che non uccidè (con Claire Foy, annunciata sul red carpet) e "Mia e il leone bianco" di Gilles de Maistre. Tra gli altri film segnalati dal direttore artistico: "If Beale Street Could Talk" di Barry Jenkins (Oscar per Moonlight, passato a Roma nel 2016), "Quello che non uccide", nuovo capitolo della saga, Beautiful Boy con Steve Carell nei panni di un padre impegnato a salvare il figlio (Timothée Chalamet) dalla droga.


E ancora "The Old Man & the Gun", ultimo film di Robert Redford e la biopic "Stanlio e Ollio" interpretati da John C. Reilly e Steve Coogan (entrambi attesi a Roma). Film di chiusura, ma come evento speciale, Notti magiche di Paolo Virzì che ci riporta ai Campionati del Mondo di Calcio Italia '90, esattamente nella notte in cui la Nazionale viene eliminata ai rigori dall'Argentina. Un noto produttore cinematografico, proprio quella notte, viene trovato morto nelle acque del Tevere e i principali sospettati sono tre giovani aspiranti sceneggiatori. Omaggi poi, tra gli altri, a Vittorio Taviani, Ermanno Olmi, Carlo Vanzina, Milos Forman e Vittorio Gassman. Infine previsto alla Festa di Roma, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il restauro de "La grande guerra" film del 1959 di Mario Monicelli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero