Le polemiche, anche molto aspre, le hanno portato fortuna. Netta Barzilai ha conquistato gli spettatori del mondo, il loro televoto, è stato fondamentale per scalare la...
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Per Israele, al di là degli appelli anti-israeliani al boicottaggio, la vittoria di questa giovane cantante fuori dagli schemi, è stata una notte di festa. Balli e canti per le strade delle città. A Tel Aviv il municipio ha illuminato la facciata con la scritta Toy. E già si pensa al 2019, quando l’Eurovision farà tappa presumibilmente a Gerusalemme. Lo ha detto Netta dall’Arena di Lisbona, lo ha ripetuto persino il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha telefonato alla cantante ed entrando in una riunione di gabinetto, ha mimato la danza del pollo (come Netta all'Eurovision).
Eppure in Israele la situazione è piuttosto delicata. Nelle ore scorse è stato bombardato un tunnel a Gaza, mentre sta per aprire a Gerusalemme l’ambasciata degli Stati Uniti, nel 70° anniversario della nascita di Israele. Si tratta in realtà di un trasferimento, da Tel Aviv alla Città Santa, deciso dal Presidente americano Trump, che potrebbe scatenare reazioni violente. Ma il premier Netanyahu, in conferenza stampa, nonostante le tensioni crescenti, non ha rinunciato a fare gli auguri alla città candidata per l’evento musicale nel 2019. Tra l’altro non è la prima volta. Israele infatti, ha già vinto l'Eurovision tre volte, nel 1978, nel 1979 e nel 1998. E due di queste si sono svolte a Gerusalemme. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero