Uno se lo immagina poco, eppure il milanese Elio giura che è così. Quando è a Roma, a notte fonda se ne va in giro a guardare la città in santa pace,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Elio e Rocco, in compagnia di Cesareo, la chitarra della band, sono venuti in delegazione e in rappresentanza anche degli assenti in visita al Messaggero: «Siamo tanti, forse troppi. Quando dobbiamo viaggiare, facciamo un'estrazione e i fortunati partono». L'occasione postsanremese, l'ormai obbligatorio tour delle librerie, serve per preannunciare il vero tour, quello che partirà il 29 aprile da Milano (Forum di Assago) e che a Roma sbarcherà il 7 maggio, al Palalottomatica. Serie di concerti battezzata “Piccoli energumeni tour”, che conferma non solo la vocazione del gruppo a non fermarsi mai, da veri stakanovisti della musica dal vivo («siamo una piccola azienda che fa lavorare una cinquantina di persone» fanno notare) e che arriva dopo 37 anni di vita (la fondazione della premiata ditta risale al 1979, anche se il primo concerto ufficiale è dell'80 a una festa di pensionati milanesi).
Un lungo percorso senza scossoni, separazioni, litigi: «Il nostro segreto? E' che ognuno fa quel che vuole, non c'è nessun obbligo a stare insieme» è la risposta. Temprata subito dall'irresistibile vocazione alla battuta di Elio: «Il nostro è un tutti contro tutti. E questo tempra, così siamo diventati fortissimi». La cosa singolare è che in 37 anni gli Elii non hanno mai avuto tanta visibilità e attenzione come oggi. La pubblicità, Sanremo, Elio giudice a X Factor, i tantissimi concerti, ovviamente i dischi. Anche in questo ultimo caso sulla sponda convinta del demezial-provocatorio e con la vocazione al citazionismo spinto, tanto che l'ultimo album, Figgatta de blanc, richiama il celebre Reggatta de blanc dei Police, così come la canzone sanremese, Vincere l'odio (collage di ritornelli), era una un condensato di tutta la possibile sanremesità musicale: «Siamo dei citazionisti perché siamo degli appassionati ascoltatori - spiega Rocco -. Anzi, siamo fra gli ultimi ascoltatori. Mi sembra che oggi i giovani ascoltino molto meno. Tanto che oggi la citazione a volte può suonare addirittura come una novità».
L'album ha avuto anche un'edizione de luxe molto particolare con un curioso oggetto regalo: «Come i Beach boys parlavano di belle vibrazioni, così anche noi abbiamo pensato che la musica, ascoltandola, potesse dare vibrazioni corporee. Quindi abbiamo allegato, a questo prestigioso cofanetto, un vibromassaggiatore di un'azienda leader del ramo. Insomma, è una cosa che non si trova in un sex shop qualsiasi, fa parte di un gamma alta, è particolare e può andare a tempo di musica. Quindi attenzione: se la tua musica è così così, anche il tuo godimento scade. Ci vogliono playlist molto potenti» avverte Cesareo. E Rocco precisa: «La nostra missione è questa: noi non abbiamo voluto associarci al clima della tv del dolore. Troppo speculativa. Allora si può dire che, se da una parte Barbara D'Urso è vicina alla gente che soffre, noi siamo vicini alla gente che gode». Certo che, visto il clima che c'è in giro con sempre meno persone a godersela, Le storie tese rischiano di rivolgersi a una nicchia: «Che noi allarghiamo da 37 anni» specifica Elio. E Rocco chiosa: «Viva la nicchia e che dio la benedicchia». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero