Un “Urlo” non fatto, ma percepito. Sono i ricercatori del British Museum di Londra a ribaltare una delle convinzioni più solide legate a una delle opere...
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Secondo Bartrum del British Museum, l'interpretazione popolare del quadro potrebbe essere sbagliata, perchè l'immagine rappresenta «chiaramente una persona che sente un urlo, invece che una persona che urla». In altre parole, la figura di Munch «non sta urlando, ma sta coprendo le sue orecchie sconvolta dall'urlo della natura che la circonda». Munch sarebbe stato anche ispirato da una mummia peruviana della civiltà Chachapoyas, che aveva una fisionomia simile e la stessa posizione delle mani, vista esposta nel 1889 nel Museo di Etnografia del Trocadero a Parigi. La curatrice della mostra londinese fa anche riferimento, per sostenere la sua ipotesi, a una annotazione che lo stesso Munch ha lasciato dietro l'incisione: «Ho sentito il grande urlo attraverso la natura». Munch raccontò di essere stato ispirato da una passeggiata sulle rive di un fiordo, durante la quale vide il cielo tingersi di rosso, mentre una possente onda avanzava verso di lui dal mare. La mostra presenterà 83 opere del pittore, tra cui 50 stampe prestate dal Museo di Oslo. Oltre alla paura, l'esposizione londinese indaga anche il tema delle donne nella pittura di Munch con le quali il pittore ebbe una serie di relazioni disastrose. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero