Edvard Munch, nuova interpretazione dell'“Urlo” dal British Museum: l'uomo si copre le orecchie per non sentire

Edvard Munch, nuova interpretazione dell'“Urlo” dal British Museum: l'uomo si copre le orecchie per non sentire
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Martedì 9 Aprile 2019, 20:14
Un Urlo non fatto, ma percepito. Sono i ricercatori del British Museum di Londra a ribaltare una delle convinzioni più solide legate a una delle opere più famose della storia dell'arte. Il protagonista del celebre quadro del pittore norvegese Edvard Munch (1863-1944) «in realtà non sta urlando», spiega Giulia Bartrum, curatrice di una mostra dedicata all'artista scandinavo che si terrà nel prossimo mese nella capitale inglese. Il British Museum ospiterà l'esposizione «Edvard Munch: Love and Angst» (amore e angoscia) da giovedì 11 aprile al 21 luglio e per la prima volta indagherà sulle ossessioni del pittore tra paure e amori finiti male. L'opera di richiamo sarà una rara litografia in bianco e nero del celebre Urlo, icona della produzione di Munch, attorno a cui ruoterà la mostra, che ne esaminerà la complessa personalità.

Secondo Bartrum del British Museum, l'interpretazione popolare del quadro potrebbe essere sbagliata, perchè l'immagine rappresenta «chiaramente una persona che sente un urlo, invece che una persona che urla».
In altre parole, la figura di Munch «non sta urlando, ma sta coprendo le sue orecchie sconvolta dall'urlo della natura che la circonda». Munch sarebbe stato anche ispirato da una mummia peruviana della civiltà Chachapoyas, che aveva una fisionomia simile e la stessa posizione delle mani, vista esposta nel 1889 nel Museo di Etnografia del Trocadero a Parigi. La curatrice della mostra londinese fa anche riferimento, per sostenere la sua ipotesi, a una annotazione che lo stesso Munch ha lasciato dietro l'incisione: «Ho sentito il grande urlo attraverso la natura». Munch raccontò di essere stato ispirato da una passeggiata sulle rive di un fiordo, durante la quale vide il cielo tingersi di rosso, mentre una possente onda avanzava verso di lui dal mare. La mostra presenterà 83 opere del pittore, tra cui 50 stampe prestate dal Museo di Oslo. Oltre alla paura, l'esposizione londinese indaga anche il tema delle donne nella pittura di Munch con le quali il pittore ebbe una serie di relazioni disastrose.
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