Fino ad oggi lo hanno chiamato il "Cristo delle polemiche". Si tratta del crocifisso attribuito a Michelangelo Buonarroti, scolpito nel legno (appena 41 centimetri d'altezza)...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
In merito all'attribuzione la Acidini sosteneva che «in genere questi studi sono a lungo termine, c'è bisogno di un confronto, di una riflessione della comunità scientifica, e questo può richiedere molto tempo» e che «le tematiche originate dal Crocifisso e dalla sua attribuzione rientrano nell'alveo della
discussione scientifica e accademica, che sarebbe stata loro propria fin dall'inizio». Lo scorso anno, nel presentare a Roma la mostra dedicata a Michelangelo, dove spiccava il "Cristo delle polemiche", Cristina Acidini ribadiva la sua convinzione sull'attribuzione della piccola scultura alla mano del Buonarroti.
Ad indicare un giovanissimo Michelangelo nell'esecuzione dell'opera di piccole dimensioni in legno di tiglio o pioppo (41,3 x 39,7 cm, datata intorno al 1495) fu in un team di studiosi di storia
dell'arte formato da Giancarlo Gentilini, Luciano Bellosi, Umberto Baldini. Da allora, le polemiche sull'opera, acquistata dal ministero dei Beni culturali nel 2008 per 3,2 milioni di euro dall'antiquario torinese Giancarlo Gallino, non si sono mai placate e l'ipotesi del danno erariale venne subito formulata nei
confronti dei funzionari coinvolti nell'acquisizione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero