Per San Valentino esce il film documentario “Baci rubati” sulla repressione dell'omosessualità nell'Italia fascista

Per San Valentino esce il film documentario “Baci rubati” sulla repressione dell'omosessualità nell'Italia fascista
Esce on demand per San Valentino il film documentario di Fabrizio Laurenti e Gabriella Romano “Baci rubati - Amori omosessuali nell'Italia fascista”, prodotto e...

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Esce on demand per San Valentino il film documentario di Fabrizio Laurenti e Gabriella Romano Baci rubati - Amori omosessuali nell'Italia fascista, prodotto e distribuito da Istituto Luce-Cinecittà, già presentato al Bellaria Film Festival e al Florence Queer Festival, dove ha ottenuto una menzione speciale della giuria. Il film che sarà disponibile on demand su CG Digital, iTunes, Google Play, Chili, racconta la condizione degli omosessuali durante il fascismo, usando principalmente la voce di chi ha vissuto in quegli anni. Il film offre un mosaico sfaccettato e complesso che mette in evidenza la persecuzione che i gay e le lesbiche italiani hanno subito, ma allo stesso tempo smonta gli stereotipi e ricostruisce la molteplicità delle loro esperienze, gli svaghi, le amicizie, gli amori e le consuetudini. Sull'argomento si sa ancora oggi molto poco poiché il silenzio che ha circondato l'omosessualità si è protratto ben oltre il Ventennio. Pur sottolineando la persecuzione e le numerose restrizioni e sanzioni imposte dal regime agli omosessuali, l'intento è quello di riportare in luce per la prima volta alcune storie di chi, nonostante tutto, ha «resistito» ed è riuscito a vivere seguendo le proprie scelte.

«Chiunque (...) compie atti di libidine su persona dello stesso sesso, ovvero si presta a tali atti, è punito, se dal fatto derivi pubblico scandalo, con la reclusione da sei mesi a tre anni». Così enunciava nel 1927, in prima stesura, l'articolo 528 del nuovo codice penale Rocco sulla repressione dell'omosessualità, che veniva in tal modo per la prima volta contemporaneamente riconosciuta e sanzionata. Così il film interpella storici che si sono occupati di omosessualità durante il regime di Mussolini. Ma predilige le voci dei protagonisti: si alternano quindi pagine di diari, lettere, poesie e ricordi di amori proibiti ma esistiti, vissuti e ricordati con orgoglio. Parlano scrittori come Aldo Palazzeschi, de Pisis, Sandro Penna, Radclyffe Hall, posti accanto agli inserti di letteratura scientifica” dell'epoca. Conduce Luca Ward accanto alle voci di Valentina Cervi, Sabrina Impacciatore e Neri Marcorè. Il film documenta anche alcuni aspetti della repressione dell'omosessualità come gli arresti, l'internamento in manicomio, le ammonizioni, le indagini dei commissari e le violenze degli squadristi. 

 

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Il Messaggero