Con un milione e mezzo di visitatori in due settimane, le passerelle arancioni di Christo galleggianti sul Lago d'Iseo sono state l'evento espositivo più visto in...
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Un primo progetto era stato infatti concepito da Christo insieme alla moglie e partner artistica Jeanne-Claude (scomparsa nel 2009) sin dal 1969 per Rio de la Plata in Argentina. Negli anni insieme i due hanno realizzato monumentali opere lavorando su monumenti, ponti, elementi naturali e reinterpretando paesaggi e architetture con immense installazioni come The Wrapped Reichstag Building a Berlino, The Umbrellas in California e Giappone, The Wrapped Coast in Australia e The Pont Neuf a Parigi. E, a 82 anni, Christo sta lavorando ancora alla mega Mastaba nel deserto di Abu Dhabi mentre si parla di «impacchettare» l'Arco di trionfo a Parigi in occasione di una grande retrospettiva al Centre Pompidou nella primavera 2020.
Ma quella prima proposta di un molo gonfiato lungo 2 mila metri non andò in porto, come la successiva per Tokyo. Fino al 2014, quando Christo arriva in Italia per un sopralluogo. Dopo una serie di test tra Germania e Mar Nero, nel 2015 si procede finalmente con la fabbricazione dei vari componenti e a gennaio 2016 i sommozzatori iniziano a installare 240 ancore e 50 contrappesi nel lago d'Iseo. Il tessuto Dahlia giallo viene portato in elicottero e applicato solo il 15 giugno, tre giorni prima dell'inaugurazione della passerella lunga 3 chilometri che per 16 giorni ha permesso a tutti di camminare sull'acqua. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero