Alla Centrale Montemartini “Volti di Roma”: dialogo tra le sculture antiche e le foto di Luigi Spina

Alla Centrale Montemartini “Volti di Roma”: dialogo tra le sculture antiche e le foto di Luigi Spina
Un dialogo tra i volti antichi delle collezioni capitoline e le moderne opere del fotografo d’arte Luigi Spina viene proposto nella mostra fotografica “Volti di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un dialogo tra i volti antichi delle collezioni capitoline e le moderne opere del fotografo d’arte Luigi Spina viene proposto nella mostra fotografica Volti di Roma alla Centrale Montemartini dal 18 aprile al 22 settembre. La mostra nasce dall’incontro tra la Sovrintendenza capitolina, impegnata da anni in una sempre più ampia documentazione del proprio patrimonio, e il progetto di ricerca sulla ritrattistica antica elaborato da Luigi Spina tra il 2018 e gli inizi del 2019. Volti di Roma propone una selezione di 60 fotografie in bianco e nero (50 x 60 cm), che il fotografo ha realizzato con banco ottico e ha poi personalmente stampato a mano. Le immagini fotografiche ritraggono 37 volti antichi in marmo o travertino, scelti dall’autore per le loro potenzialità espressive. Si tratta di ritratti di epoca repubblicana e imperiale, che raffigurano personaggi la cui identità è nota, ma anche volti di sconosciuti, oltre ad alcune teste ideali, copie romane da originali greci. Ponendosi per lunghe giornate davanti ai volti antichi, Spina li ha svelati attraverso il mezzo che gli è più congeniale. I visitatori sono così invitati a intraprendere un nuovo originale percorso di visita, alla scoperta della contemporaneità espressa dai tratti fisiognomici delle antiche sculture.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero