Sanremo, la violinista piange ascoltando le parole di Ezio Bosso FOTO

Il maestro Ezio Bosso, ospite della seconda serata del Festival di Sanremo, ha commosso con il suo pianoforte ma anche con le sue parole. «Noi uomini tendiamo a dare...

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Il maestro Ezio Bosso, ospite della seconda serata del Festival di Sanremo, ha commosso con il suo pianoforte ma anche con le sue parole. «Noi uomini tendiamo a dare per scontate le cose belle», ha detto mentre le telecamere Rai soprendevano la violinista dell'orchestra in lacrime per l'emozione. «La vita è fatta di dodici stanze - ha proseguito Bosso - nell'ultima, che non è l'ultima, perché è quella in cui si cambia, ricordiamo la prima. Quando nasciamo non la possiamo ricordare, perché non possiamo ancora ricordare, ma lì la ricordiamo, e siamo pronti a ricominciare e quindi siamo liberi».
«Mi sono sentita così piccola, vorrei avere la metà della sua consapevolezza e della sua forza», confessa la violinista Chiara Antonutti. «Non dimenticherò mai la bellezza straordinaria del momento che abbiamo vissuto. A colpirmi, prima ancora che suonasse, è stata la grandezza di Bosso come uomo, la forza che è riuscito a trasmettere, la luce con cui ha toccato il cuore di tutti con un messaggio che è un inno alla forza della vita, alla necessità di non arrendersi mai, di vivere ogni momento con gioia».


Chiara, 33 anni, è alla sua quarta esperienza al festival: «Ho pianto, non sono riuscita a trattenermi, ma tutti noi musicisti siamo stati colpiti in maniera particolare dalla sua testimonianza. È una libellula, capace di dimenticare e di far dimenticare la situazione in cui si trova». Udinese di nascita, vicentina di adozione, esperienze nella musica classica e nel pop, violinista aggiunta all'Orchestra sinfonica del festival - dove è già stata nelle edizioni 2011, 2013 e 2015 - Chiara Antonutti parla con entusiasmo del suo impegno a Sanremo: «Siamo in un tempio dello spettacolo: si lavora tanto, ci vuole resistenza fisica, ma ci sono momenti di grande emozione, come vedere da vicino star come Elton John. Mi ritengo una persona fortunata». E poi «eventi come la performance di Ezio Bosso ti aiutano ad andare avanti e ti ricordano perchè hai scelto di fare questo lavoro, anche se spesso è bistrattato e i teatri chiudono: la musica è un grande regalo».
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Il Messaggero